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Il mio percorso di formazione accademica è andato ad intrecciarsi, come sempre accade, con dinamiche di vita che mi hanno portato a cambiare diverse volte contesto, in primis la città ove vivevo. Entro tali cambiamenti, la costante che sottendeva la mia formazione dai tempi del Liceo, è stata la necessità di fare Sport. Iniziai tardi, purtroppo, in adolescenza, a frequentare i vari corsi della palestra; nella prima in cui mi iscrissi, a Pesaro, mi chiesero di insegnare, prima fit-box, poi Spinning (chiaramente, feci dei corsi di formazione inerenti). La mia ora di Sport era indispensabile per rinnovare le energie, per ritrovare quel contatto indispensabile tra la mia mente ed il mio corpo, per fare tabula rasa dei pensieri e delle emozioni che mi facevano male, che mi “schiacciavano l’Anima”.
La mia ora di Sport era il mio cardine di equilibrio.
Gli studi che in maniera autonoma approfondii nel periodo immediatamente dopo la laurea, ovvero la Psiconeuroimmunologia, ed il percorso lavorativo nell’ambito delle Neuroscienze, hanno inciso fortemente nel decidere il mio approccio psicoterapico (che, nello specifico, è di tipo Cognitivo-Comportamentale Post- Razionalista) e, in particolar modo, nell’ideare, progettare e concretizzare il progetto di cui sono fondatrice dal 2014: “Teraplando: la mia Terapia… pedalando!”. Durante gli anni di dottorato, nel tardo pomeriggio e nel fine settimana, lavoravo presso vari centri sportivi, tra cui le Virgin Active, come allenatrice di Indoor Cycling con il metodo MAC Italia. Questo mi ha permesso di conoscere e gestire con grande professionalità e sicurezza i “cuori” di tante persone che pedalavano con me.
Coniugando le mie conoscenze, le mie esperienze lavorative e di vita, al termine del dottorato di ricerca, decisi di elaborare la mia ricerca autonoma, con l’obiettivo di fare in modo che le persone che vivevano uno stato di sofferenza psichica, potessero conoscere e trovare la loro “catarsi emotiva” in qualcosa che forse non avevano mai approcciato come una cura: lo Sport, in particolare la bicicletta stazionaria, ovvero l’Indoor Cycling. L’intento era di far esperire la possibilità di prendersi cura di sé, di conoscere le grandi risorse del nostro corpo, portato per sua natura al movimento e non alla sedentarietà, come purtroppo spesso accade nei nostri tempi. Studiai approfonditamente la ricerca bibliografica sul tema, con lo spunto del Prof. Massimo Biondi, cattedra di Psichiatria della Facoltà di Medicina – Università La Sapienza – con il quale ebbi l’onore di lavorare nel tirocinio post Master. Stesi il mio complesso elaborato, ovvero il razionale scientifico di Teraplando, frutto di tre mesi di studio, e lo presentai per la prima volta al Congresso della SITTC: “Il Corpo e la Terapia Cognitiva”. Di lì la raccolta fondi (evento dell’ASD Mac Italia –Indoor Cycling-) per iniziare Teraplando in maniera completamente gratuita, con i pazienti inviati dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL RM 2 di Cinecittà, grazie alle tante figure mediche che hanno creduto e supportato il progetto, in primis l’ex direttore del Dipartimento, il Dott. Roberto Parravani, e la sua splendida equipe.
Dal 2018, Teraplando è un marchio registrato; nel Gennaio 2019, la sua presentazione alla puntata di “Presa Diretta” lo ha fatto conoscere sul territorio nazionale. Da Ottobre 2019, visti i risultati ottenuti con i pazienti partecipanti, Teraplando è totalmente finanziato dal servizio pubblico DSM ASL RM 2 – Cinecittà.

Se Teraplando ha costituito la mia personale e concreta realizzazione di qualcosa in cui ho sempre creduto, ovvero del grande potenziale terapeutico della bicicletta, o più in generale dell’attività sportiva, la mia attività come professionista psicoterapeuta (del singolo e della coppia) si svolge presso lo studio privato sito in Via Tuscolana (altezza Porta Furba – Quadraro), con diversi interventi condotti con atleti praticanti ciclismo e pallavolo.
Le docenze in ambito universitario hanno reso possibile la personale rielaborazione ed esplicitazione del complesso approccio che utilizzo nella Psicologia dello Sport, frutto di una convergenza multidisciplinare tra psiconeuroimmunologia, psicologia dello sport, neuroscienze e psicoterapia cognitivo comportamentale in ottica evoluzionistica.

In tutto questo, il mio vivere lo Sport e la bicicletta non è mai cambiato: mi è indispensabile per mettere le ali alla mia Anima.

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